Vite e avventure

Tra le barche e una vita vista mare.

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-25 Novembre 2017

Essere artigiani delle barche vuol dire avere organizzazione, precisione, conoscenza ma soprattutto passione nel cuore e arte nelle mani. Solo così le barche in legno diventano sculture, ciascuna un pezzo unico. 

Dovremmo avere tutti una vita vista mare.
Alemarsia

 

Il maestro d’ascia è un mestiere che affonda le radici nell’antichità, oggi sempre più raro. Incontrare i fratelli Attilio e Renato Perin è un’esperienza. Maestri d’ascia, un po’ artigiani e un po’ artisti, costruiscono e ristrutturano barche in legno. Attilio è nato professionalmente nel cantiere navale Camuffo di Portogruaro, universalmente considerato il più antico al mondo, ha poi trasmesso la passione al fratello Renato. Oggi entrambi ammettono con franchezza che non potrebbero fare nessun altro mestiere.

 

La loro carpenteria nautica si trova in Marina Sant’Andrea, a San Giorgio di Nogaro, un luogo strategico che si trova a metà strada tra Venezia, antica Repubblica marinara, e Trieste, porto dell’Impero Asburgico. Qui le barche non sono fatte in serie ma plasmate come sculture, ciascuna è un pezzo unico. La costruzione e il restauro delle barche seguono regole antiche, che mescolano tradizione, conoscenza e istinto. Il materiale principe, il legno, deve poi essere conosciuto perfettamente dal maestro d’ascia in tutte le sue caratteristiche, perché ogni essenza –per duttilità, resistenza, elasticità, durezza- nella barca ha un posto preciso.

 

 

Qui sono state costruite e restaurate barche dai nomi suggestivi diventate famose come Finisterre, barca a vela in legno con due alberi eleganti e linee intramontabili, il cui nome ricorda il luogo dove gli antichi pellegrini medievali raccoglievano sulle spiagge la famosa “Conchiglia di Santiago”; la costruzione di Ariadimare, il restauro di Danda e Suavecito, barca a vela del 1960, sulla quale a Trieste girarono alcune scene di Julia & Julia con Cathleen Turner, e quello della storica Texel.

 

 

I cantieri navali sono in via d’estinzione, così i Perin trasmettono con pazienza la loro arte ai collaboratori, e si augurano che questo mestiere non muoia, ma piaccia sempre di più a quei giovani che hanno voglia di imparare ad amare le barche. Qui tra costruzioni, riparazioni e verniciatura delle barche a vela e motore da qualche anno i due fratelli artisti del mare sono protagonisti di un altro progetto unico, la costruzione di telai in legno delle biciclette CarrerBikes. Ma questa è un’altra storia.

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