Lo sci non è solo uno sport, è un modo di vivere. (Otto Schniebs)
C’è un sottile filo rosso che guida la nascita delle migliori aziende artigiane. Un filo che unisce la passione alla manifattura, passando attraverso sentimenti forti, come stima e amicizia. È così per molte aziende italiane, ed è così per Zero Ski.
Zero Ski nasce nel 2011. Dal laboratorio di produzione, nel cuore delle Alpi, abili artigiani creano sci unici con la tradizionale struttura a sandwich, personalizzabili al 100% e fatti per durare nel tempo.
Claudio Valsecchi è oggi il responsabile marketing e vendite, che tra le varie responsabilità, si occupa anche di stringere accordi con brand della moda e del lusso per la creazione di edizioni limitate di sci a doppio marchio. Andrea Bonacina si occupa invece della parte tecnica, ricercando nuove idee per dar vita a una collezione unica e al tempo stesso seguendo le richieste su misura di ogni singolo cliente. Ed è lui che abbiamo incontrato.
Tre geometrie per la Collezione Zero Ski: RACE CARVER per i puristi del tracciato su pista, ALL MOUNTAIN per pista e fuori pista, FREE RIDE per esperienze estreme fuori pista.
Come è nata Andrea l’idea di Zero Ski?
L’idea è nata da una fortissima passione per lo sci, e da un’amicizia altrettanto forte. Io e Claudio volevamo fare qualcosa insieme, così nel 2010 abbiamo pensato “perchè non fare uno sci artigianale”? Mancava nel mercato italiano ma non solo. Dopo un anno di analisi abbiamo capito che anche in giro per il mondo non ci sono sci personalizzati sia nella struttura che nell’aspetto estetico, che nel nostro caso è caratterizzato da prodotti naturali e non serigrafie come altri produttori. Poi abbiamo trovato gli artigiani, uno dei quali da trent’anni produce sci fatti a mano.
Cos’è per te il made in Italy?
Garanzia di qualità, che unisce al prodotto quel quid che solo il carattere italiano può dare: eleganza, estetica. Penso allo sci Zero Lignum, uno sci senza tempo, qualcosa che rimane e che riporta nella mente delle persone che lo usano la tradizione del gusto italiano. Abbiamo una particolare soddisfazione quando dei clienti esteri li comprano senza provarli e poi ritornano con un feedback positivo, apprezzando le qualità e la selezione dei materiali.
C’è qualche campione che ricordi che si è fatto fare degli Zero Ski su misura?
Abbiamo fatto gli sci per un grande tecnico che è il Presidente della Federazione italiana sci, Flavio Roda, ex allenatore di Alberto Tomba. Non essendo legato a contratti, Flavio gira ancora la Coppa del Mondo con i nostri sci.
Ogni sci ha una soletta race running levigata con punte di diamante che disegnano il fondo dello sci. Dopo 450 giorni di uso intenso gli sci Zero Ski non mostrano segni visibili di cambiamento.
Tra i clienti ricordo un professionista armeno rimasto folgorato dai nostri sci, che se li è fatti realizzare e ora li tiene come qualcosa di prezioso. Ce li rimanda indietro ogni stagione per fare il service, perché non si fida di nessun altro. Poi, le storie che mi piacciono sono le nostre sfide vinte, come quella di realizzare uno sci in ardesia. L’unione tra lo sci, elemento dinamico, e la pietra, elemento per eccellenza statico, è stata una sfida che abbiamo superato usando l’ardesia a strati. Zero Sten è veramente un prodotto unico. Altra cosa che ci è piaciuta in questi 8 anni, sono state le collaborazioni con altre realtà eccellenti italiane, da Stefano Ricci e la maison fiorentina di alta moda uomo, a Simonetta Ravizza, al marchio Stone Island. Queste collaborazioni ci hanno mostrato l’eccellenza del made in Italy, fatta di design, alto artigianato, tecnologia, bellezza. Valori che sono un denominatore comune.
Tra qualche anno come vi vedi?
La sfida vera è riuscire a mantenere saldi i principi coi quali siamo nati. Non ci interessa far crescere molto i prodotti di numero perchè la nostra capacità produttiva limitata è il nostro valore: se ampliassimo la produzione non potremmo probabilmente più mantenere le personalizzazioni, il contatto diretto col cliente e l’unicità di ogni singolo sci. Siamo nati con questo sogno e vogliamo continuare a sognare e a far sognare.