700 mila tonnellate di scarti di agrumi sono prodotti in Italia ogni anno. Orange Fiber li trasforma in tessuto di alta qualità, con un brevetto esteso a PCT internazionale nel 2014.
Orange Fiber è un progetto finanziato da Seed Money, Trentino Sviluppo (programma Operativo FESR 2007-2013 della Provincia Autonoma di Trento con il contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), e da Smart&Start, Invitalia (Ministero Sviluppo Economico).
Qual è la differenza tra un’idea che rimane tale e un’idea che diventa un progetto concreto?
Qual è la componente più forte del made in Italy in Orange Fiber?
Il vostro progetto e il processo produttivo possono essere replicati ad altri frutti o piante, o sono specifici per gli agrumi?
Le varianti di tessuto finora prodotte comprendono un raso e un popeline – ottenuti tessendo il nostro esclusivo filato insieme alla seta comasca e al cotone – e un twill 100% Orange Fiber, impalpabile e leggero, simile alla viscosa. I nostri tessuti sono di colore bianco naturale ed è possibile poi tingerli, stamparli, colorarli e lavarli come i tradizionali tessuti sul mercato.
Quanta soddisfazione c’è nel vedere a propria azienda fare passi da gigante, destare tanto interesse, ricevere molti premi?
Rispetto alle produzioni future quando dite che intendete “soddisfare tutte le esigenze di creazione dei brand di moda” pensate ad altre maison dopo Ferragamo?