I Parchi Sculture in Italia e nel mondo sono stati rivalutati in tempo di lockdown: penalizzati i luoghi chiusi, questi grandi spazi aperti uniscono la fruizione dell’arte in sicurezza e il potere benefico della natura. Chi ha organizzato le mostre nei Parchi Scultura lo ha fatto come segnale di ripartenza, nel nome della bellezza e dell’arte.
Il parco è un punto di osservazione inedito: non uno spazio chiuso ma aperto all’orizzonte, con colori e profumi di alberi e piante selezionati con cura, e opere che “abitano” il verde: un racconto a tre dimensioni.
I Parchi Sculture non mancano in Italia e un po’ ovunque nel mondo. Sono nati dalle intenzioni più disparate: alcune volte sono creati dagli stessi artisti, altre volte creati con con opere realizzate appositamente, altre volte con opere scelte secondo un progetto preciso. La Braida Copetti nasce da un lavoro di ricerca parallelo all’attività della Galleria d’arte dei Copetti: le opere di grandi dimensioni difficili da tenere in galleria, sono state portate all’aperto, e piano piano hanno iniziato a costituire una raccolta unica dal punto di vista storico-artistico (scopri qui).
Nella Braida Copetti la disposizione delle piante ha trasformato l’area in una cornice naturale per le sculture di internazionali artisti del XX secolo e contemporanei.
Da giugno a settembre 2020 in Friuli Venezia-Giulia due importanti mostre en plein air (Scultura del Novecento e la personale di Kim Seung Hwan) uniranno alla Braida Copetti le sculture permanenti e alcuni importanti inediti in un percorso esclusivo tra arte e natura. Siamo in un Parco Sculture accanto al confine sloveno, in un territorio collinare suggestivo, pieno di vigneti e di aziende vinicole che producono i famosi bianchi friulani.
La prima mostra è “Scultura del Novecento” e sarà l’occasione per conoscere grandi scultori del Novecento, tra cui Mario Negri con le nuove opere – Grande grembo, Gran personaggio, Tutta una vita insieme – le Pietre sonore di Pinuccio Sciola, il Ritratto di Guttuso di Antonietta Raphaël, la Fioritura di Alik Cavaliere e il coreano Kim Seung Hwan fondatore con la moglie Lanki Jung del grande centro per l’arte contemporanea Dio Art Center, alle porte di Seul. Sarà sua la seconda mostra all’aperto, “Kim Seung Hwan alla Braida Copetti”: una personale con alcuni inediti che arriveranno in Friuli direttamente dallo studio coreano dell’artista a Seul. Della collezione permanente ci sono i maestri friulani del ‘900 (Mirko Basaldella, Marcello Mascherini, Luciano Ceschia), e contemporanei (Nane Zavagno, Angelo Brugnera, Gianpietro Carlesso), insieme a grandi nomi italiani e internazionali come Giacomo Manzù e Dušan Džamonja, Mario Negri, Alik Cavaliere.
La permanenza media di fronte ad un’opera d’arte esposta in un museo è di 27 secondi; per una scultura esposta all’aperto il tempo dedicato è siperiore: scoprirne le tre dimensioni, girarci intorno, poterla spesso anche toccare, rende la fruizione interattiva ed esperenziale.
Perché visitare le mostre alla Braida Copetti? Perché le opere esposte – di artisti che si trovano in spazi pubblici e collezioni private di tutto il mondo – potrebbero non esserci più. La collezione d’arte, infatti, si arricchisce e muta costantemente presentando nuove opere e nuovi autori. Muta come cambiano le piante della Braida, tutte rigorosamente autoctone (“braida” in friulano è il podere annesso alla casa colonica con la vigna, i sentieri e gli alberi da frutta)